Ti hanno diagnosticato o hai il dubbio di avere un Ernia Cervicale?
Non sai da dove partire, da chi andare e se è necessario l’intervento chirurgico?
Se hai questo o altri dubbi leggi subito il mio articolo dove ho cercato di spiegare con parole chiare questa problematica.
L’Ernia Cervicale è caratterizzata dall’uscita di materiale gelatinoso dal nucleo polposo di un disco intervertebrale nel tratto cervicale. Successivamente a questa fuoriuscita che possiamo definire erniazione, si forma una sorta di escrescenza del disco che può comprimere ed infiammare le radici nervose dirette alle varie parti del corpo.
Nel collo le ernie più frequenti sono a livelli di c5-c6 e c6-c7, ossia nella parte più bassa della cervicale.
Principalmente per la formazione di un ernia del disco ci sono sicuramente meccanismi traumatici. Possiamo distinguerne di 2 tipi:
IL MACROTRAUMA: un incidente vero e proprio. Una caduta, un pugno, oppure il classico colpo di frusta.
IL MICROTRAUMA: è legato molto spesso all’usura del tempo e all’utilizzo eccessivo. Posture errate tenute per tanto tempo, lavori con il collo in tensione per molte ore. In questo caso la lesione comincia piano piano, ma con il tempo, spesso con gli anni, il risultato è lo stesso.
Il sintomi dell’ernia cervicale possono essere moltiplici: in primis è presente un forte dolore al collo (cervicalgia), quando l’ernia va a comprimere una radice nervosa del plesso brachiale il dolore può scendere lungo il braccio (brachialgia).
Altri sintomi più o meno gravi possono essere debolezza degli arti superiori, formicolii alle braccia e mal di testa.
Se leggendo quest’articolo hai il sospetto di avere un ernia cervicale la prima cosa da fare è parlarne con il Medico di Famiglia, il quale molto probabilmente ti consiglierà uno specialista. Sarà poi il Medico a chiederti degli esami strumentali per avere le conferme alla sua visita la TC o la RMN sono sufficienti per diagnosticare l’Ernia del Disco. Quando sono presenti segni neurologici, come la perdita di forza, un alterazione dei riflessi o un alterazione della sensibilità lo stesso medico potrebbe prescriverti un elettromiografia esame che permette di capire lo stato di sofferenza del nervo compresso dall’ernia.
La chirurgia è una soluzione assai estrema.
Importante!!! Il 90% delle Cervicalgie rispondono con successo alla Fisioterapia e all’Osteopatia..
ERNIA CERVICALE CURE
Terapia conservativa: assunzione di FANS, corticosteroidi, rilassanti muscolari, utilizzo del collare cervicale, fisioterapia.
Terapia chirurgica (nei casi gravi) discectomia anteriore e posteriore.
Cosa succede quando un paziente si rivolge allo studio Fisiosta per un dolore alla cervicale?
La prima cosa che propongo è una VALUTAZIONE INTRODUTTIVA.
Il paziente ha il modo di raccontare le sue sensazioni e i suoi sintomi ed io annoterò tutto nella sua scheda di valutazione. Successivamente ti sottoporrò ad alcuni test di competenza fisioterapica per valutare la mobilità delle articolazioni, dei muscoli e dei nervi.
Il mio percorso riabilitativo prevede 3 fasi:
GESTIONE DEL DOLORE E DELL’INFIAMMAZIONE
La prima cosa che cerco di fare è dare sollievo al paziente. Il medico prescriverà dei farmaci adeguati ed io attraverso tecniche manuali molto delicate e strumenti elettromedicali di ultima generazione andrò a ridurre la tensione, a diminuire lo stato infiammatorio e di conseguenza il dolore.
RECUPERO DELLA MOBILITA’
Diminuito il dolore bisogna andare a recuperare il movimento del collo. Come si ottiene tutto questo? Attraverso una serie di tecniche di terapia manuale con le quali renderò a rendere più fluido il movimento delle vertebre e ad allentare le tensioni (contratture) che si trovano nei muscoli.
DARE STABILITA’
In questa fase spesso da molti colleghi e dai pazienti viene trascurata ed invece per me è fondamentale. Per questo per risulta essere fondamentale una terza fase di rieducazione posturale e di esercizi terapeutici con i quali andare a migliorare la stabilità di tutto il corpo e a rinforzare i muscoli che ci sostengono tutto il giorno. Per essere fuori pericolo bisogna agire sulla causa che ha generato il problema e sulla stabilità delle strutture coinvolte.
CONCLUSIONE
Stai lontano da chi ti propone con superficialità soluzioni chirurgiche, la sala operatoria è l’ultima scelta, non la prima.
ATTENZIONE a chi ti dice che ti fa “Rientrare le ernie”. Le ernie non rientrano! Con il tempo si disidratano e quindi occupano meno spazio, ma non rientrano. E’ come se volessimo rimettere dentro ad una pallone bucato l’aria che è uscita nel momento che si è forato!
Non perdere tempo e soldi in cure miracolose, molto spesso l’ernia cervicale ha bisogno di un percorso riabilitativo, di professionisti specializzati e di un po’ di pazienza, le magie cercale altrove non quando si tratta della tua salute.
Non sperare solo in un cuscino cervicale: un buon cuscino può essere sicuramente utile, ma da solo non risolve i tuoi problemi al collo.